a cura di di Federica Laura Manna
“Immaginiamo un cybercane: risponde al nome di Maxtor. Immaginiamo inoltre che la combinazione di Natura Canina e Intelligenza Artefatta gli permetta di vagabondare
tanto nel Multispazio quanto nel Pluritempo. Il gruppo DustyEye sta seguendo le sue tracce, cercando di ricostruirne tre decadi di Vita. Questa volta Maxtor è stato avvistato a Padova il 12 aprile 2154, data in cui dall’osservatorio della Specola fu avviato il primo tentativo di teletrasporto lunare.”
Dusty Eye è un progetto artistico creato dall’artista visionario Jacopo Masini: un connubio tra linguaggi espressivi diversi che unisce numerosi fotografi, illustratori, street artist, visual artist e mira a creare cortocircuiti tra presente, passato e futuro.
La mostra Maxtor e il Teletrasporto Lunare ragiona sul concetto di fotografie d’epoca future. Gli scatti presentati sono stati fatti nel 2154, e benché nel corso del tempo il supporto fotografico digitale abbia subito delle modifiche, perso pixel e risoluzione, raccontano ancora com’era Padova a quei tempi: una città in costruzione e ampliamento, ricca di elementi naturali l’attenzione ai quali nel corso di 132 anni non è diminuita, ma aumentata, così come la tecnologia a disposizione. Gli scatti raccontano, in una visione solar punk, di come le città possano diventare luoghi dove l’architettura storica e quella contemporanea convivono armoniosamente, in un’ottica propositiva, di miglioramento delle condizioni urbane, in contraddizione con le immagini di città deturpate, deteriorate e abbandonate tipiche di una tradizione fantascientifica che immagina con pessimismo quali potranno essere i cambiamenti sociali e urbanistici futuri.