Confórmi
Confórmi (@conformi_) é un archivio di immagini nato per gestire il mio patrimonio di riferimenti visivi. Le immagini che lo compongono hanno origini differenti: in gran parte sono architetture, ma vi sono opere d’arte, di design, e anche immagini provenienti dalla cultura pop e dalla pubblicità.
Come il museo, che nasce dalla voracità e dalla rapina, e ha come fine ultimo l’abbondanza, questo progetto nasce dalla difficoltà di memorizzazione delle immagini e dalla loro fruizione, spesso disattenta, che si ha attraverso i mezzi di comunicazione, soprattutto il web e i social network.
Al fine di non essere una semplice wunderkammer, Confórmi lavora con i metodi e le regole dell’archivio. Il principio tassonomico su cui si fonda è quello di creare una singola immagine, sempre di formato quadrato, in cui confluiscono due immagini distinte che condividono tra loro una struttura formale di qualsiasi tipo.
Le immagini di partenza sono sempre rubate dal web, con la volontà e la coscienza di non produrre più immagini, ma di riutilizzare la quantità di immagini nella quale siamo sommersi, dando a queste nuova veste, attraverso un processo, sia critico che fisico, che trasforma il documento di partenza in un unico nuovo documento.
Alcune immagini non hanno valore in sé, ma lo acquisiscono perché in relazione concettuale con le altre.
La costruzione della nuova immagine ha il fine principale di essere immediatamente comunicativa anche ad un pubblico non specialista, stimolando la sensibilità visiva dei non esperti: non conoscendo gli originali, chiunque può comprendere l’immagine anche senza l’ausilio di didascalie e apparati testuali.
Il computer è il luogo di inizio e di fine di vita di queste immagini. Esse infatti nascono dal web e nel web fanno ritorno per essere archiviate. Nel momento stesso in cui acquisisco un diritto sulle immagini degli altri, rubandole, lo perdo, perché le restituisco, trasformate, al web.
█████████ fu ferito
“█████████ fu ferito” è un lavoro sull’iconografia di Giuseppe Garibaldi, eroe del Risorgimento Italiano, a cui sono state innalzate innumerevoli statue nelle principali piazze d’Italia, che lo hanno reso il personaggio storico italiano, fino all’avvento della proliferazione delle immagini fotografiche, di cui tutti identificano immediatamente il volto.
Come capita spesso, la memoria collettiva è stata consegnata nel corso del tempo al monumento stesso, liberando così il cittadino dalla responsabilità di ricordare.
Quasi come in una damnatio memoriae, il lavoro si appropria di differenti media (cartoline, stampe, riviste, libri…), andando a cancellare con una campitura rossa, colore che iconograficamente lo rappresenta, la sola porzione in cui è rappresentata l’immagine dell’eroe risorgimentale.