A Blurry Aftertaste
A Blurry Aftertaste consiste in una raccolta di fotografie e una scultura che si concentrano sulla funzionalità della casa, sull’identità dei suoi oggetti e sulle dinamiche familiari che esistono all’interno della sfera domestica.
Attraverso una serie di esperimenti performativi e collaborazioni con i membri della sua famiglia, Agostini ha voluto creare immagini che parlassero della casa come uno spazio complesso e un tempo complesso, un luogo in cui intimità e claustrofobia esistono simultaneamente, una piattaforma dove esplorare i limiti e le strutture psicologiche della bolla familiare.
La casa diventa un luogo in cui i ricordi possono essere ricostruiti, uno spazio per comprendere come l’esistenza domestica possa essere riconsiderata e ridefinita attraverso una serie di istruzioni assegnate ai membri della sua famiglia ed eseguite davanti alla macchina fotografica.
A Blurry Aftertaste opera come un album familiare in cui lo spazio domestico viene ritratto come un inspiegabile teatro dell’assurdo definito dalla creazione di strutture, umane e materiali, per concludersi con la documentazione dei confini domestici che sottolineano la dimensione che esiste tra spazio privato e pubblico.
Agostini è interessata all’ambiguità della fotografia di famiglia e ai ricordi che trasporta. Crede che la rievocazione e le messe in scena siano un mezzo per indagare vecchi ricordi ed esperienze traumatiche al fine di interiorizzare, elaborare e superare il trauma.
A Blurry Aftertaste rappresenta un tentativo di comprendere la precarietà del significato di casa attraverso il bilanciamento degli oggetti e la resistenza alla gravità, e l’osservazione delle dimamiche di potere che entrano in gioco all’interno delle immagini e durante il processo di creazione.