Ultrapersonale
La percezione del reale è inevitabilmente condizionata dalla nostra formazione, dalla dimensione socio-culturale di pertinenza, così come dalla singola e specifica educazione, un’ educazione che nell’ultimo periodo della nostra esistenza è stata fatta crollare in un rumorosissimo silenzio.
Questo vuoto ha creato una forte inquietudine nel rapporto tra persone, spazio e cose che, considerati poco prima assoluti, si sono ritrovati in movimento.
Il progetto propone una sequenza di immagini che inducono l’osservatore a una continua messa in discussione del significato e significante, della nostra memoria personale e quella collettiva, del rapporto dell’essere umano con il suo habitat.
Questo lavoro non si pone problemi storici, l’itinerario, la sequenza di immagini non ha un ordine lineare e temporale ma si muove in modo autonomo nel tentativo di ri-problemetizzarne e ri-attualizzarne il significato.