Ballad of Woods and Wounds
Nella vita a volte gli eventi si susseguono uno dopo l’altro, senza darti la possibilità di respirare.
La notizia della gravidanza della mia compagna; un lutto che ci ha colpito nel profondo; l’impossibilità di ricevere un abbraccio da amici e parenti; l’Italia, e il mondo intero, paralizzati da una pandemia.
Da qui la necessità di tirare un sospiro, di ritornare nel luogo dove sono cresciuto, che ha sempre rappresentato un rifugio sicuro, un’isola felice immersa in una tranquillità irreale.
Cocconato d’Asti, nelle colline del Basso Monferrato, Piemonte. In una delle regioni con il più alto tasso di mortalità per COVID-19, a pochi chilometri da alcuni dei più gravi focolai, qui tutto sembra immerso in una calma surreale.
Ed è in questa realtà, come sospesa nel tempo e nello spazio, che è nato il progetto “Ballad of Woods and Wounds”.
Una sorta di ballata rurale, concepita nei boschi e nei campi che circondano la casa dei miei genitori durante il periodo di lockdown. Una ballata che parla di me, delle mie radici, di chi mi circonda, della relazione con la Natura e, soprattutto, della tensione che pervade le nostre vite in questo periodo.