Zhou Qiang è nato nel 1992 nella provincia di Sichuan. Zhou ha iniziato a fotografare nel 2010, e da allora ha continuato l’attività di documentazione in Cina. Ha vinto il Hou Dengke Documentary Photography Award nel 2019 e la medaglia d’oro ai Lucie Photography Awards nel 2017, grazie anche a questi prestigiosi premi il lavoro di Zhou è stato ampiamente riconosciuto. Ha ricevuto la nomination della Magnum Foundation nel 2018 e 2019. Come artista emergente i lavori di Zhou sono stati esposti in Cina e all’estero in città come Parigi, New York e Berlino.
Surviving
Era il 2004 e stavo pescando da solo sul fiume Yangtze. Ero un ragazzo di 12 anni durante le vacanze scolastiche e non avevo molto altro da fare se non bighellonare in paese. Un giorno andai a pescare e vidi parecchi pesci galleggianti nel fiume con la pancia in su. La maggior parte di loro erano morti, e alcuni stavano annaspando in fin di vita. Fu una scena sconcertante. Un pescatore mi disse che quei pesci erano stati portati e liberati a monte da dei religiosi. Tredici anni più tardi, nel 2017, vidi una Free Life Pond in un tempio. C’erano tartarughe che si scaldavano al sole nel laghetto, e piccioni che si riposavano nelle vicinanze. In quel momento le due esperienze collimarono e arrivai a una realizzazione di quello che vidi da dodicenne. Ho fotografato la Free Life Pond, e lì iniziò il mio percorso di ricerca di connessioni tra vita e desiderio. Carne e materia si intrecciano e il desiderio è il prodotto finale. Questo è intessuto nel mondo in cui viviamo, ma rimane nascosto e astratto. Si rivela talvolta quando impatta nel mondo tangibile. Sebbene tali eventi spesso sembrino superficialmente mondani. Sono profondamente attirato da queste scene di vita. Giro per città, paesi, fiumi e montagne. Sono testimone della mia stessa prospettiva e le mie fotografie sono la documentazione della loro spontanea reazione a questa terra che testimoniano.
